Settore IT e talent acquisition secondo EgoValeo: «sì all’uso della tecnologia, ma restiamo umani»

L'headhunting 4.0 nel settore IT nella riflessione proposta da Fabiana Malatesta, Managing Partner e Ceo di EgoValeo.

Fabiana Malatesta, Ceo e Managing Partner di EgoValeo riflette su quali sono le sfide del futuro nella talent acquisition del settore IT

Intelligenza artificiale, machine learning e data analytics stanno incidendo profondamente anche sul recruiting. Tra i settori che vi investono più risorse c’è l’IT, un mercato in costante crescita nonostante la stagnazione generale delle telecomunicazioni. Da una premessa del genere parte la riflessione di Fabiana Malatesta, Managing Partner e Ceo di EgoValeo, la società di head hunting nata nel 2010 per supportare settore IT ed Engineering nei processi di talent acquisition.

Come utilizzare le leve tecnologiche sopra descritte «per rendere più efficace il processo di recruiting nel settore IT?», si è chiesta Malatesta.

Innanzitutto, prosegue la manager, bisogna partire dalla fotografia che raffigura «l’Head Hunting 4.0», che vede sullo sfondo un mercato ICT italiano stimato da Assintel in «circa 39 miliardi di euro, con un incremento del 4,8% rispetto all’anno precedente».

Prioritario è quindi continuare ad investire nella digitalizzazione, come dimostra il 29% di aziende che avrebbe intenzione di «aumentare gli investimenti in questo settore nel prossimo anno», aggiunge ancora.

Si tratta di uno scenario che presenta sia «opportunità che sfide», considerando «la carenza di competenze digitali, un ostacolo significativo per le micro e piccole imprese».

Il gap di competenze non riguarda solo l’Italia: la Managing Partner di EgoValeo cita infatti i dati Eurostat, secondo cui «meno del 5% della forza lavoro europea è costituita da specialisti ICT, con una forte disparità di genere (81,1% uomini e 18,9% donne) e con una concentrazione maggiore nei paesi nordici».

Peggiore è la situazione italiana, dove gli specialisti ICT rappresenterebbero meno del 4% della forza lavoro, una carenza «ulteriormente aggravata dalla dinamica del “Future of Work” post-COVID, che ha accelerato la digitalizzazione».

Stando così le cose, sottolinea ancora la Ceo, ben il 55% delle aziende avrebbe difficoltà nel coprire posizioni ICT aperte, «con una percentuale che si attesta intorno al 30% per le grandi aziende. In aggiunta la percentuale di insuccessi nelle ricerche di personale ICT è raddoppiata negli ultimi cinque anni, evidenziando una crescente difficoltà nel trovare professionisti qualificati».

Non molto confortante è poi anche la situazione nazionale dei laureati in materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), visto che sui 60 laureati ogni mille ragazzi nella fascia di età 20-29 anni, «solo 16 escono da studi in materie STEM, numero più basso rispetto alla media europea di 21 laureati in queste specializzazioni».

Da non sottovalutare inoltre anche «la significativa disparità di genere», osserva ancora Malatesta, che parla di solo un 13,35 di donne laureate in STEM, contro il 19,4% degli uomini, «divario ancora più marcato a livello europeo dove a fronte di un 28% di uomini, solo il 15% di donne ottiene una laurea in materie STEM», precisa.

Da ultimo, il recruiting nel mondo IT è ostacolato da una serie di peculiarità del settore. Malatesta ne individua tre, ossia: «L’elevata competizione tra le aziende», il che rischia di ridurre il ritorno in termini di qualità e quantità delle candidature. Secondo aspetto è il sacrificio cui spesso vengono sottoposte «le soft skills a favore delle hard skills, necessarie per il ruolo». Terzo ostacolo è il «rischio di errore» provocata dalla condivisione di contenuti tecnici, che rischiano di compromettere l’intero processo.

Fabiana Malatesta, Ceo e Managing Partner di EgoValeo riflette su quali sono le sfide del futuro nella talent acquisition del settore IT

Come fronteggiare sfide del genere? Malatesta presenta il processo di recruiting ottimizzato da EgoValeo, che integra tecnologie avanzate come la data analysis e l’intelligenza artificiale.

L’approccio della sua azienda comprende diverse fasi, così descritte: «Raccolta dei requisiti e redazione della Job Description. Utilizzo di AI per supportare l’identificazione delle skill essenziali e opzionali, e la redazione di descrizioni di lavoro efficaci. Screening delle candidature. L’uso di algoritmi di machine learning per il match tra CV e job description, la classificazione delle skill e la generazione di query semantiche complesse. Interviste e Test. Generazione automatica di test tecnici e domande per colloqui basate sul profilo del candidato, utilizzando modelli di language learning. Ricerca attiva dei candidati. Elaborazione organizzata delle informazioni pubbliche disponibili sui professionisti IT, per identificare i potenziali candidati, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy».

Come metterli in pratica?
EgoValeo utilizza il Global Talent Finder, il motore di ricerca proprietario basato su data analytics, che sfrutta le tracce pubbliche lasciate dai candidati sul web per trovare i talenti giusti, garantendo all’azienda l’accesso ad oltre un milione di potenziali candidati.

Inoltre, la Dashboard per l’Azienda permette di monitorare in tempo reale i KPIs delle selezioni, identificando eventuali criticità e supportando decisioni correttive basate su dati oggettivi.

Si tratta pertanto di un sistema integrato che «consente di formare una shortlist di candidati in modo più efficiente, contattando un numero elevato di candidati e garantendo un processo di selezione più autorevole e accurato», aggiunge ancora la Managing Partner, che in conclusione si domanda: «La tecnologia da sola è sufficiente?». La risposta è no, perché le migliori competenze tecniche non possono mai bastare: «Noi selezioniamo persone rimarca Malatesta – che portano con sé un bagaglio di esperienze, emozioni ed aspirazioni. L’approccio umano, potenziato dalla tecnologia, è la chiave del successo».

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