Benessere dei dipendenti, una scelta strategica sposata dalla startup “Pack”

Benessere, equità e inclusione sono parole chiave sposate da Pack, la giovane start up che ha scelto di dotarsi di uno specifico reparto risorse umane per ragioni strategiche. Intervista all'hr manager Giorgia Cendron.

Giorgia Cendron, hr manager di Pack, spiega perché la giovane start up ha deciso di dotarsi di uno specifico reparto risorse umane
Giorgia Cendron

Stare bene al lavoro è una questione di cultura, qualunque siano le dimensioni dell’azienda che ci ha ingaggiati. Lo sanno bene in Pack, giovane startup nata nel 2022, che ha scelto di dotarsi di uno specifico reparto Risorse umane, benché abbia un team di tredici persone. Delle ragioni che l’hanno spinta su questa strada abbiamo parlato con la HR Manager Giorgia Cendron.

Come siete arrivati a decidere di investire così tanto nelle risorse interne?
Nel mondo dinamico e in continua evoluzione delle startup, la gestione delle risorse umane rappresenta una delle sfide più critiche e al contempo una delle opportunità più grandi. Personalmente credo fermamente che la crescita del business debba andare di pari passo con la costruzione delle basi per un’azienda sana e sostenibile. Nonostante la nostra giovane età e le nostre dimensioni ridotte, abbiamo deciso di investire significativamente nelle pratiche HR e nel benessere dei dipendenti, creando un ambiente di lavoro che supporti la crescita individuale e collettiva.

Insomma: fa parte della vostra mission?
Esatto: il nostro obiettivo è avere un impatto significativo sul mondo del lavoro, promuovendo il benessere e la crescita dei dipendenti all’interno delle grandi aziende.

In concreto come lo realizzate?

Offriamo sessioni di coaching e mentoring 1:1 per i dipendenti delle aziende partner, ossia collaboriamo con loro per co-disegnare programmi di sviluppo su tre filoni principali: managing complexity, innovation mindset e smart leadership. Questo approccio, basato su un metodo scientifico approvato dal nostro comitato scientifico, ci ha permesso di ottenere riconoscimenti da associazioni di rilievo come la Scuola italiana di mentoring e la EMCC Italia.


Riuscite anche a trasformare questo approccio in statistiche o altri tipi di dati aggregati che vi aiutino a valutarne l’efficacia?

Sì: parallelamente, abbiamo sviluppato una piattaforma digitale che consente l’erogazione dei nostri servizi in modo efficace e scalabile, offrendo un’esperienza personalizzata e customizzata grazie a un assessment iniziale che mappa il profilo personale e le competenze dei dipendenti. Grazie a un network internazionale di più di 200 coach e mentor certificati, siamo perciò in grado di offrire un supporto altamente qualificato e diversificato.

E state lavorando per portare questo tipo di esperienza sviluppata con i vostri clienti anche dentro Pack, quindi?
Esatto, con in più una particolare attenzione, nel nostro caso, alla flessibilità, per noi una vera e propria parola chiave.

Perché?

Siamo consapevoli dell’importanza di creare un ambiente che rispecchi i valori che promuoviamo verso l’esterno. In Pack, i dipendenti possono scegliere da dove lavorare e come organizzare il proprio tempo, poiché l’obiettivo non è il numero di ore lavorate, ma il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Quindi come lavorate e dove?
Abbiamo un ufficio a Barcellona per chi desidera lavorare in un ambiente fisico, ma la maggior parte delle attività è gestita da remoto. Questa flessibilità si estende anche ai ruoli e alle responsabilità: ogni persona che entra in Pack ha l’opportunità, fin dal primo giorno, di contribuire in vari ambiti secondo le proprie competenze e interessi. Questo approccio permette a tutti di sentirsi valorizzati e di poter emergere, indipendentemente dalla posizione occupata nell’organizzazione.

Giorgia Cendron, hr manager di Pack, spiega perché la giovane start up ha deciso di dotarsi di uno specifico reparto risorse umane

Non c’è il rischio di sentirsi un po’ isolati, lavorando quasi sempre in remoto?
No, perché abbiamo implementato un sistema di sviluppo interno che prevede percorsi personalizzati, in cui ogni dipendente collabora con un collega per sviluppare specifiche competenze o aree di miglioramento. In questo modo favoriamo la crescita professionale, rafforzando anche la coesione del team. In più, stiamo procedendo allo sviluppo della nostra Academy interna, che ha lo scopo di incentivare lo sviluppo di ogni singolo dipendente che, in modo autonomo, potrà formarsi e arricchire il suo background acquisendo competenze tecniche, soft e culturali.

Prevedete azioni specifiche per tutelare il benessere mentale dei vostri collaboratori?
Sì, certo: per noi è una priorità assoluta. Per questo motivo, offriamo gratuitamente sessioni di coaching e mentoring tramite la nostra piattaforma, accessibili a tutti i membri del team. Inoltre, collaboriamo con Serenis per fornire sedute di psicoterapia a chi ne avesse bisogno.

Diversità e inclusione sono parole di moda, ma per renderle anche realtà serve impegno: voi che cosa fate in merito?

Siamo fermamente convinti che un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato sia non solo più giusto, ma anche più innovativo e produttivo. Per questo, ci impegniamo a raggiungere un alto livello di parità di genere e a includere persone provenienti da background culturali diversi. Questo non avviene per caso, ma attraverso un lavoro costante di autocritica e miglioramento.

In concreto che cosa significa?
Organizziamo regolarmente workshop e discussioni per sfidare le nostre pratiche attuali e per renderle sempre più inclusive e meno discriminatorie. Prendiamo consapevolezza dei nostri bias ed errori e agiamo per correggerli, convinti che solo così possiamo costruire un ambiente veramente equo e accogliente per tutti.

Siete anche pronti a tornare sui vostri passi, qualora cogliate qualche particolare disagio da parte del vostro team?

Certo: la capacità di mettersi sempre in discussione contribuisce a rendere l’azienda un luogo ideale in cui lavorare, ma ci impegniamo tutti i giorni perché questo accada davvero. Investire nelle pratiche HR e nel benessere dei nostri dipendenti implica anche ascoltarli a fondo: solo così, ossia dando davvero a tutti la possibilità di lavorare bene, con serenità ed entusiasmo, ci garantirà il successo futuro.

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