Il modello degli stili sociali, il percorso più adatto per creare team armoniosi e collaborativi
Il modello degli stili sociali suddivide le persone in quattro diversi colori che, combinati insieme, aiutano a migliorare la comunicazione e la fiducia nei team a beneficio anche della produttività necessaria per il buon funzionamento delle organizzazioni. Il formatore Maurizio Mantovani l'ha applicato in un corso che ha tenuto per conto di un'importante istituzione milanese.
di Maurizio Mantovani *
In un’organizzazione, quando i membri di un team non riescono a capirsi o a collaborare in modo armonioso, il risultato è spesso un calo della produttività e un aumento dei conflitti. Per questo motivo, è fondamentale dotarsi di strumenti che permettono di migliorare la comunicazione e rafforzare la fiducia all’interno di un gruppo di lavoro. Uno di questi strumenti è il modello degli stili sociali, che ho avuto il piacere di sperimentare con il Comitato Direttivo dell’University di uno dei più importanti ospedali privati milanesi. Di che cosa si tratta? Vediamolo insieme.
Modello degli stili sociali: i principi
Il modello degli stili sociali nasce con l’obiettivo di accogliere come le persone interagiscono e comunicano tra loro. Si basa sui principi enunciati da Carl Gustav Jung nel celeberrimo volume: Tipi Psicologici, poi viene originariamente sviluppato da David Merrill e Roger Reid e affinato nel paper People Styles at Work, pubblicato per American Management Association da Robert e Dorothy Bolton.
Il modello suddivide le persone in quattro stili principali: Metodico (BLU), Pragmatico (ROSSO), Travolgente (GIALLO) e Socievole (VERDE). Questi stili si basano su due dimensioni fondamentali: assertività (il livello di influenza e determinazione nel comportamento) e reattività (il livello di risposta emotiva nelle relazioni).
La dimensione Assertività è caratterizzata da 2 polarità:
1. Interrogativo: riflessivo, pacato, calmo, metodico, preciso e accurato.
2. Affermativo: attivo, rapido, assertivo, dinamico, sfidante, mette in discussione, risk taker.
La dimensione Reattività è, a sua volta, caratterizzata da 2 polarità:
1. Razionale: freddo, autonomo, si riferisce sempre ai fatti, rispetta i tempi ed è organizzato, critico.
2. Emozionale: centrato sulle persone, piacevole e alla mano. Impulsivo, accomodante e impreciso, non rispetta i tempi.
Incrociando le 2 dimensioni si originano 4 stili prevalenti:
1. METODICO (razionale e interrogativo): persone che valutano i dati in modo accurato, preferendo approcci logici e metodici. Tendono comportarsi in modo formale, cauto, discreto, analitico, riservato, scrupoloso, rispettoso, distaccato e pignolo, accurato.
2. PRAGMATICO (razionale e affermativo): persone indirizzate all’obiettivo, con una tendenza alla leadership e alla presa di decisioni rapide. Tendono comportarsi in modo diretto, esigente, impaziente, individualista, determinato, innovativo, sfidante, controllante e orientato al risultato.
3. TRAVOLGENTE (emozionale e affermativo): creativi e orientati al cambiamento, focalizzati sull’ispirare e motivare gli altri. Tendono comportarsi in modo entusiasta, espressivo, allegro, esuberante, comunicativo, fiducioso, positivo, dispersivo, imprudente.
4. SOCIEVOLE (emozionale e interrogativo): prediligono la relazione profonda e la cooperazione, orientandosi verso la sicurezza e la fiducia. Tendono comportarsi in modo calmo, abitudinario, sensibile, modesto, leale, previdente, paziente, umile, tranquillo, pacato, empatico.
Funzionamento del modello
Il modello funziona attraverso l’identificazione dello stile sociale di ciascun membro del team e lo sviluppo di strategie di comunicazione e collaborazione basate su questa consapevolezza. L’idea è che, comprendendo il proprio stile e quello degli altri, i membri del team possano adattare il proprio comportamento per massimizzare l’efficacia delle interazioni.
Il processo si sviluppa quindi in tre fasi principali:
1. Valutazione e consapevolezza: ogni membro del team identifica il proprio stile sociale attraverso un check up, esercizi pratici e sessioni di formazione e coaching. Questo momento è cruciale per prendere coscienza delle proprie tendenze naturali e prevalenti.
2. Adattamento dello stile: focalizzandosi su osservazione e ascolto del linguaggio nelle sue componenti verbale, para verbale e non verbale, i membri imparano a riconoscere lo stile degli altri e a modificare il proprio approccio comunicativo. Ad esempio, una persona con uno stile Metodico potrebbe imparare a dare spazio all’espressione emotiva di un collega Socievole, mentre un Pragmatico potrebbe rendere più efficace il confronto con un Travolgente, grazie a una maggiore apertura.
3. Pratica e feedback continuo: attraverso esercizi pratici e sessioni di follow-up, il team rafforza le proprie competenze e consolida le nuove abitudini comunicative.
Perché è utile per un’organizzazione
In un team e organizzazione come un comitato direttivo dell’University dove ho applicato questo modello, l’analisi e applicazione degli stili sociali hanno dimostrato di essere strumenti potenti per migliorare la qualità della comunicazione, costruire relazioni basate sulla fiducia e creare un ambiente di lavoro più collaborativo e inclusivo.
In sintesi, un approccio del genere è utile perché:
- Facilita la comprensione reciproca: ogni stile ha punti di forza e aree di miglioramento. La consapevolezza di queste caratteristiche permette ai membri del team di interpretare in modo corretto i comportamenti degli altri e di evitare fraintendimenti.
- Promuove l’adattabilità: i membri del team imparano ad essere flessibili, adattando il loro stile in base alle esigenze dell’interlocutore. Questo crea un ambiente più empatico e aperto, in cui le persone si sentono ascoltate e rispettate.
- Rafforza la leadership: i leader diventano più consapevoli delle dinamiche di gruppo e possono guidare con maggiore efficacia, adottando approcci diversi a seconda delle situazioni e delle persone coinvolte.
Benefici per le persone
L’implementazione del modello degli stili sociali non solo migliora le dinamiche del team, ma offre anche benefici individuali sotto descritti:
- Sviluppo dell’intelligenza emotiva: la consapevolezza del proprio stile e di quello degli altri aiuta a riconoscere e gestire le emozioni, favorendo una comunicazione più empatica e assertiva.
- Aumento della fiducia in sé stessi: la conoscenza del proprio stile sociale consente alle persone di sentirsi più sicure nelle interazioni, riducendo lo stress e aumentando l’autostima.
- Maggiore efficacia nelle relazioni interpersonali: applicando le tecniche del modello, le persone imparano a creare relazioni più solide e autentiche, sia in ambito lavorativo che nella vita personale.
- Miglioramento nella gestione del conflitto: immedesimandosi nell’altra parte i conflitti si riducono, anche perché si diventa consapevoli che stiamo solo parlando di comportamenti e non di contenuti dove invece dobbiamo portare la nostra attenzione e capacità di mediazione.
Concludendo, il modello degli stili sociali rappresenta una risorsa preziosa per qualsiasi organizzazione che vuole migliorare la comunicazione interna, aumentare la voglia di coesione del team e promuovere una leadership inclusiva.
In un mondo dove le relazioni umane sono alla base di ogni successo, investire nella comprensione reciproca e nella fiducia è la chiave per ottenere risultati straordinari.
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