La sindrome dell’impostora: come riconoscerla e superarla
Non riconoscersi i meriti nemmeno quando è palese di averli è un atteggiamento psicologico che colpisce molte donne. Superarlo è possibile con consapevolezza e il giusto supporto degli altri, genitori compresi. Il nuovo articolo della nostra Madonnager Atena Manca.
di Atena Manca *
Hai mai ottenuto un grande successo ma sentito, in fondo, di non meritarlo davvero? Di essere stata solo fortunata o di aver ingannato tutti? Benvenuta nel club della sindrome dell’impostora! È una condizione psicologica che colpisce principalmente le donne, anche quelle di successo, facendole sentire immeritevoli dei propri traguardi.
Il bello (o il brutto) è che questa sensazione persiste nonostante le evidenze dicano chiaramente che sì, ce l’hai fatta, e sì, hai tutte le carte in regola per meritartelo.
Come si manifesta?
La sindrome dell’impostora si presenta con il classico “non sono abbastanza”.
Anche quando tutto va bene, anche quando raggiungi risultati straordinari, la vocina nella tua testa continua a dire che è solo una questione di tempo prima che tutti scoprano che non sei all’altezza. E, indovina un po’? Non sei la sola.
Secondo uno studio del 2023, il 72% delle donne ha ammesso di aver sperimentato la sindrome dell’impostora nel contesto lavorativo. Gli uomini? Anche loro non ne sono del tutto immuni (il 63% dice di averla provata), ma la vivono soprattutto in contesti specifici, come il lavoro.
Questo dice molto sulla pressione che noi donne sentiamo di dover “avere tutto sotto controllo” in ogni ambito, contribuendo a questo senso di inadeguatezza che sembra non abbandonarci mai.
Ma la domanda ulteriore è: dove affondano le radici della sindrome dell’impostora? Detto in altri termini: da dove viene tutto questo senso di inadeguatezza?
Uno dei motivi principali è che le donne tendono a sottovalutare i propri successi, attribuendoli a fattori esterni come l’aiuto di qualcun altro o un colpo di fortuna.
Gli uomini, invece, tendono a collegare i successi alle proprie abilità. In pratica, mentre loro si dicono: «Sono stato bravo!», noi pensiamo: «Che fortuna che me la sono cavata questa volta!».
E non è solo una questione di carattere personale. Gli stereotipi di genere giocano un ruolo fondamentale. Fin da piccole, alle bambine viene insegnato a essere “gentili” e “non troppo ambiziose”, il che ci porta a dubitare di noi stesse quando siamo chiamate a ruoli di leadership o a prendere decisioni importanti. Non a caso, questa sindrome si manifesta spesso proprio nelle donne di maggior successo.
Come superarla?
Ora, che fare se anche tu senti di avere la sindrome dell’impostora? Niente paura, ci sono alcuni passi che puoi fare per imparare a convivere con questa vocina fastidiosa e, magari, ridurla a un sussurro.
Te li elenco qui sotto.
- Riconosci il problema
Il primo passo è semplice ma fondamentale: riconoscere che la sindrome dell’impostora è reale e che non sei l’unica a sperimentarla. Persino donne come Michelle Obama e Sheryl Sandberg ne hanno parlato apertamente nelle loro biografie. Non è una debolezza, ma una condizione che accomuna molte di noi. Sapere che non sei sola è già un grande passo.
- Crea una rete di supporto
Amici, colleghi, mentori: parlare con persone di fiducia è essenziale. Il confronto aiuta a ridimensionare quella vocina nella testa che ti dice di non essere all’altezza. Spesso gli altri vedono i tuoi successi in modo più chiaro di quanto lo faccia tu, e possono ricordarti quanto sei capace.
- Esci dalla tua comfort zone (anche se ti terrorizza)
Le statistiche parlano chiaro: gli uomini si candidano per ruoli anche quando hanno solo il 60% delle competenze richieste, mentre noi donne aspettiamo di sentirci perfettamente qualificate, con il 100% delle skill. La verità? Buttarsi nelle sfide, anche quando non ci si sente del tutto pronte, è fondamentale per crescere e scoprire che possiamo fare molto più di quanto pensiamo.
- Atteggiati da sicura (finché non lo diventi davvero)
A volte, quando la sicurezza manca, conviene “atteggiarsi”. La psicologa Amy Cuddy, nel suo celebre TED Talk, parla di come le «power poses» (pose potenti) possano aiutare a migliorare la percezione di sé. L’idea è di fingere sicurezza finché non ti senti davvero sicura di ciò che fai. Insomma, «fake it until you make it!».
E se invece sei tu il capo?
Specialmente se coordini un team di donne, incoraggia le tue collaboratrici a prendere iniziative e a candidarsi per ruoli di leadership. Non aspettare che siano loro a chiedere, perché la sindrome dell’impostora spesso frena proprio questo passo. Offrire opportunità può essere decisivo per aiutare qualcuno a superare i propri dubbi.
Se invece sei genitore, pensa a come crescere i tuoi figli: bambine e bambini devono imparare che l’ambizione non è un tabù e che la leadership non ha genere. Insegna loro a credere in se stessi fin da piccoli, così che possano affrontare le sfide della vita con maggiore sicurezza.
Se vuoi saperne di più su leadership femminile, conciliazione vita-lavoro e altre tematiche che riguardano noi genitori-manager, continua a seguirmi su Madonnager.it e sul mio profilo Instagram.
Ricorda: la sindrome dell’impostora può essere superata, con un po’ di consapevolezza e il giusto supporto.
Madonnager di tutto il mondo, uniamoci!
* Chi è l’autrice
Atena Manca è una professionista con quasi 20 anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione. Laureata in Economia per l’Arte e la Cultura all’Università Bocconi e con un Master in Marketing a Publitalia ’80, ha completato di recente il corso Mastering Digital Marketing in an AI World alla London Business School. Creatrice del blog Madonnager.it, Atena condivide riflessioni e consigli (anche quelli non richiesti!) su come bilanciare carriera, maternità e vita personale, sempre con un pizzico di ironia.