Nasce Tissington, la startup che promette di rivoluzionare la selezione dei talenti IT
Cybersecurity, Intelligenza Artificiale, ERP e sviluppo software: sono le quattro specializzazioni richieste alle figure professionali ricercate da Tissington, la neonata realtà di W-Group, che ha la sede principale a Bari.
Cybersecurity, Intelligenza Artificiale, ERP e sviluppo software: sono le quattro specializzazioni richieste alle figure professionali ricercate da Tissington, la neonata realtà di W-Group, il gruppo specializzato in ricerca e selezione di personale multi-brand guidato da Federico Vione. Comune a casa madre e startup al debutto l’approccio “candidate & data driven” focalizzato in questo secondo caso sui profili IT, che ha l’ambizione di ribaltare i paradigmi e il modus operandi applicati in tutto il settore.
Grazie a un continuo lavoro di screening e contatto coi professionisti, Tissington dispone infatti di un database sempre aggiornato, contenente i migliori talenti che sottoporrà alle aziende anche non clienti e anche senza una ricerca attiva per una posizione specifica.
Allo stesso modo, risulta estremamente innovativo anche il modello di remunerazione offerto dalle aziende potenziali clienti, che non prevede costi di attivazione ed è basato unicamente su una “success fee” da riconoscere a Tissington in base all’effettivo inserimento del professionista individuato.
La possibilità di applicare un modello del genere è legata a doppio filo all’alta probabilità di inserimento dei profili selezionati da Tissington.
Lo confermano i recenti dati forniti da ANPAL-Unioncamere, che sottolinea come la domanda di posizioni nel settore IT sia cresciuta del 40% dal 2021 a oggi e si prevede che continuerà a crescere di circa il 30% entro il 2025.
Avere un database aggiornato dei profili effettivamente in cerca di lavoro diventa dunque fondamentale per le aziende, che in questo modo hanno la possibilità di ridurre i tempi di ricerca e inserimento dei nuovi lavoratori.
Tissington ne promette il massimo update possibile grazie all’uso di strumenti di data screening basati anche sull’intelligenza artificiale conversazionale, una tecnologia che consente di rendere più rapida e precisa la prima fase di contatto con i profili maggiormente interessanti.
Un database continuamente aggiornato permette, tra l’altro, un matching più accurato con le imprese potenzialmente interessate al profilo e, all’interno delle imprese, con i vertici dei dipartimenti in cui tali profili potrebbero inserirsi.
Data l’estrema tecnicità delle figure professionali e delle competenze che possiedono, infatti, il dialogo
con le aziende avverrà secondo un approccio “expert to expert”. Ciò significa che, oltre ai dipartimenti HR verranno contattati e interessati i vertici dei dipartimenti IT (o analoghi) nei quali sarebbe previsto l’inserimento dei profili proposti da Tissington.
Il modello proposto dalla startup al debutto sarebbe una novità per l’Italia. L’idea di portarlo nel nostro Paese è di Pietro Valdes e Giuseppe Guerra, rispettivamente CEO & Founder e Senior Equity Partner & Founder di W-Executive, che hanno scelto Matteo Belviso come Responsabile di Tissington.
Appena rientrato in Italia, il neo responsabile trentasettenne ha sviluppato una pluriennale esperienza internazionale in diversi ambiti. A proposito del nuovo incarico dice: «Tissington nasce da un’idea ambiziosa: prendere coscienza che si sono ribaltati diversi paradigmi del mondo del lavoro e a guidare, oggi, sono i talenti».
Sul modello tecnologico scelto dalla neonata azienda aggiunge: «Grazie al nostro approccio, siamo in grado di restare sempre aggiornati sulle necessità attuali delle aziende, per prevedere quelle future e continuare ad alimentare un pool di candidati da proporre prima ancora che se ne palesi la necessità». Ambiziose le prospettive di crescita annunciate da Belviso che prevede di «superare in due anni le 50 persone».
La sede di Tissington è in Italia, a Bari, ma i professionisti che vi operano, data la tipologia di attività,
possono operare totalmente in remote work. In proposito Federico Vione, CEO di W-Group ha sottolineato: «Da Bari a Londra, da Londra a… ovunque! Il talento e l’aspirazione di Matteo mi hanno ricordato ancora una volta quanto sia essenziale supportare il rientro dei cervelli, facilitando il ritorno di professionisti italiani dall’estero che, con le loro incredibili idee, possono contribuire alla crescita della nostra economia».