La montagna fa bene a salute e performance: l’esperienza di Claudio Honegger in Nepal

Dopo l'indimenticabile esperienza in Nepal con l'escursionista e scalatore Mattia Conte, l'amministratore unico di Richmond Italia Claudio Honegger racconta perché andare in montagna migliora equilibrio psicofisico e resilienza di manager e team.

La pratica dell'escursionismo in montagna favorisce benessere psicofisico e performance lavorative

Ricorre oggi la Giornata Mondiale della Montagna, un’occasione presa al volo da sempre più manager e professionisti HR per ricercare in natura ispirazione alla resilienza e all’equilibrio. Ne parlano in particolare Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia, e Mattia Conte, scalatore ed escursionista, che hanno sottolineato come il contatto con la montagna possa trasformarsi in una potente strategia di crescita personale e professionale.

A conferma della loro visione arriva anche uno studio di National Geographic sull’escursionismo, chiamato Why hiking is uniquely beneficial for your body and your brain, una pratica che non solo migliora la salute fisica e mentale, ma stimola anche la memoria, la creatività e la capacità di risoluzione dei problemi, rendendolo un alleato indispensabile per i leader aziendali.

Claudio Honegger, ad esempio, racconta la sua testimonianza sul viaggio in Nepal, insieme con Mattia Conte: «Da appassionato di mare, non avrei mai immaginato di cimentarmi in un’avventura in montagna. Per me, salire in montagna è stata un’esperienza unica e affascinante: mi sono trovato al cospetto delle cime più alte e maestose del mondo. Nonostante la preparazione, affrontare la salita è stato impegnativo: man mano che si guadagna quota, l’aria diventa sempre più rarefatta, e ogni respiro si fa più difficile. Ciò che però mi ha colpito di più – aggiunge Honegger – è stato poter condividere questa avventura con la mia famiglia».

Per Honegger si è trattato dunque di una «esperienza indimenticabile, che mi ha permesso di riscoprire la montagna e viverla nella sua essenza più autentica. Se ripenso a ciò che quest’avventura mi ha lasciato, il primo insegnamento che mi viene in mente è quanto la montagna mi abbia ispirato, spingendomi ad affrontare nuove fatiche, sfide e obiettivi, ancor prima che come manager, come essere umano».

D’altronde, come lascia intendere Honegger, i manager sono prima di tutto esseri umani, motivo per cui incorporare i benefici della montagna nella propria routine non è solo una scelta salutare, ma anche strategica per tutti.

Se Claudio Honegger ha optato per un’avventura in alta quota prudente e all’insegna dell’esperienza in famiglia, portando con sé anche i suoi due figli, l’atleta 53enne Mattia Conte ha deciso di tentare la scalata invernale alla vetta dell’Annapurna, con la stessa Richmond Italia a fare da sponsor.

Già nel libro Campo Tre, pubblicato nel 2021 da Solferino, Conte racconta la scalata invernale al K2 e quanto la montagna rappresenti una sfida universale che insegna l’umiltà, la preparazione e il rispetto. A testimonianza del fatto che dalla montagna e dall’attitudine che serve per affrontarla si possono trarre insegnamenti da applicare anche sul lavoro.

Ecco, secondo gli esperti, i 5 principali benefici della montagna da applicare anche nella vita professionale:

  • Riduzione dello stress e rigenerazione mentale: l’aria fresca, l’assenza d’inquinamento acustico e la bellezza naturale dei paesaggi montani favoriscono una riduzione significativa dello stress. La scienza dimostra infatti che trascorrere del tempo in alta quota riduce i livelli di cortisolo. Come applicarlo al lavoro: incorporare pause significative e momenti di disconnessione digitale, come brevi ritiri in ambienti naturali, può favorire una mente lucida e una maggiore capacità decisionale.
  • Miglioramento della resilienza: affrontare le sfide delle escursioni o della scalata insegna a superare ostacoli, migliorando la resilienza mentale e fisica. Queste esperienze aiutano a sviluppare un mindset orientato alla soluzione dei problemi. Come applicarlo al lavoro: allenare il team a gestire situazioni difficili con workshop immersivi in montagna può tradursi in una maggiore capacità di affrontare crisi aziendali.
  • Aumento della creatività: la natura stimola il pensiero creativo, infatti diversi studi dimostrano che camminare all’aria aperta favorisce il flusso di idee e la capacità di problem solving. Come applicarlo al lavoro: pianificare brainstorming e riunioni strategiche in ambienti naturali può generare soluzioni innovative e favorire una visione fuori dagli schemi.
  • Benessere fisico e vitalità: la montagna spinge a muoversi, attività come escursioni e trekking migliorano la circolazione, rafforzano il cuore e stimolano la produzione di endorfine, aumentando il livello di energia. Come applicarlo al lavoro: promuovere iniziative aziendali di team building basate su attività fisiche in montagna può migliorare il morale e la coesione del team.
  • Connessione con valori profondi: la maestosità della montagna invita a riflettere su se stessi, sulle proprie priorità e sulla propria missione personale e professionale. Questo allineamento interiore può portare a una leadership più autentica e consapevole, ma anche a una maggiore predisposizione nei confronti del cliente. Come applicarlo al lavoro: integrare momenti di riflessione personale nei percorsi di formazione manageriale permette di costruire una leadership più empatica e orientata al lungo termine.

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