4 Day Week, il modello che favorisce diversità, equità e inclusione

Il nostro contributor Franco Zullo scrive in collaborazione con Francesca Marchini un approfondimento sui benefici portati dalla settimana lavorativa di quattro giorni anche per la riduzione del gender gap e della retention delle generazioni di lavoratori più giovani

di Franco Zullo e Francesca Marchini*

Franco Zullo e Francesca Marchini spiegano perché la 4 Day Week è un modello che favorisce anche la DEI

Negli ultimi anni, la settimana lavorativa di 4 giorni si è affermata come il modello di lavoro più innovativo per migliorare il benessere delle persone e aumentare la produttività. Tuttavia, il suo impatto va ben oltre la semplice efficienza aziendale: rappresenta un potente strumento per tutelare la diversità, promuovere l’equità e l’inclusione (DEI) nelle organizzazioni.

‍L’importanza della diversità, dell’inclusione e dell’equità nelle organizzazioni
Diversità, equità e inclusione sono elementi strategici fondamentali per un’azienda di successo. Quando un’organizzazione definisce come valore la diversità, significa che cerca e promuove attivamente la identificazione, la tutela e la valorizzazione delle diversità all’interno della forza lavoro (ad esempio, genere, razza, età, competenze e altro ancora).

Per quanto riguarda l’inclusione significa creare una cultura aziendale che armonizzi le diversità al proprio interno in un’ottica di condivisione ed equilibrio tra le stesse. Infine, l’equità permette di livellare il campo di gioco, offrendo a tutte le persone migliori opportunità di carriera e crescita professionale, garantendo un eguale “blocco di partenza”.

D’altronde, vi è sempre più consapevolezza che queste tre dimensioni: diversità, equità e inclusione sono oramai essenziali per le aziende. Numerose ricerche dimostrano che i team “diversi” sono più innovativi, creativi e migliori risolutori di problemi, il che porta a una maggiore redditività e produttività per le aziende, nel breve periodo e un maggiore apprezzamento da parte del mercato.

I luoghi di lavoro inclusivi hanno anche tassi di coinvolgimento e fidelizzazione delle persone più elevati, con conseguente riduzione dei costi di turnover, assenteismo e aumento della produttività. L’equità, tra i vari pregi, conta anche quello di minare alle basi il pregiudizio del presenzialismo, consentendo di spostare la valutazione delle persone dal parametro riduttivo e deviante della misurazione delle ore trascorse in ufficio a quello della qualità del lavoro svolto e del benessere del lavoratore. Inoltre riduce le barriere di accesso alla leadership, consentendo a più persone di accedere a ruoli decisionali sulla base delle proprie competenze ed esperienze, secondo valutazioni trasparenti e paritarie.

Ma in che modo una riduzione dell’orario lavorativo può trasformare i luoghi di lavoro in ambienti più eterogenei, equi e inclusivi?

Franco Zullo e Francesca Marchini spiegano perché la 4 Day Week è un modello che favorisce anche la DEI

Ecco i principali benefici di questa rivoluzione.

A. Maggiore flessibilità per caregiver e persone con disabilità
Uno degli ostacoli principali all’ingresso e alla permanenza nel mondo del lavoro è la rigidità degli orari. La settimana lavorativa di 4 giorni offre una soluzione concreta, consentendo a chi (statisticamente a tutt’oggi le donne) ha responsabilità di cura – genitori, assistenti di familiari anziani o disabili – di gestire meglio il proprio tempo. Inoltre, questo modello è particolarmente prezioso per le persone con disabilità, che possono conciliare più facilmente esigenze lavorative, personali e mediche.

B. Attrazione e retention di talenti poliedrici
In un mercato del lavoro competitivo e con giovani particolarmente sensibili al work-life balance, attrarre e fidelizzare talenti e giovani promesse è essenziale. Una settimana lavorativa ridotta è un forte incentivo per professionisti provenienti da contesti socio-economici differenti, per Millennial e Gen Z, e per chi cerca un miglior equilibrio tra vita privata e carriera. Secondo ricerche recenti, il 62% dei giovani lavoratori supporta la settimana corta, considerandola un segno di flessibilità, a garanzia del proprio benessere individuale e relazionale.

C. Promozione dell’uguaglianza di genere e opportunità di carriera
Le donne si fanno ancora carico della maggior parte delle responsabilità domestiche e di cura, il che troppo spesso limita significativamente le loro opportunità di carriera e la loro fiducia nel cambiamento. Una settimana lavorativa di 4 giorni consente una distribuzione più equa dei carichi familiari, favorendo la crescita professionale femminile e l’opportunità di scegliere il percorso professionale più confacente alle proprie prospettive; ciò concorre a ridurre l’attuale gender gap, ancora particolarmente forte nelle regioni del sud Italia. Inoltre, un orario più flessibile permette alle donne di rinunciare ai part-time e poter così accedere a ruoli di leadership e a progetti strategici (in proposito leggi anche la nota sottostante) più facilmente con un impatto positivo sulla rappresentanza femminile nei ruoli decisionali e sulla riduzione delle disparità salariali.

D. Riduzione dello stress e del burnout
Il benessere mentale e fisico della forza lavoro è fondamentale per la produttività aziendale. Una settimana lavorativa più corta aiuta a ridurre stress e burnout. Persone più serene e soddisfatte sono più motivate e produttive, generando un circolo virtuoso che beneficia sia l’individuo che l’azienda.

E. Un passo verso un cambiamento culturale
Adottare una settimana lavorativa di 4 giorni non significa solo riorganizzare gli orari, ma ridefinire la cultura aziendale, rendendola più inclusiva e più attenta al benessere delle persone ed in particolare di quelle che subiscono disparità.

Franco Zullo e Francesca Marchini spiegano perché la 4 Day Week è un modello che favorisce anche la DEI

In conclusione, la 4 day week non è solo un’innovazione per la produttività, ma uno strumento duttile e potente a garanzia della tutela delle diversità, della equità e della inclusione, nonché del benessere di tutti i soggetti che operano nei contesti che adottano questo strumento.

I dati dei trial di 4 Day Week Global, condotti dal 2019 al 2024 in giro per il mondo, dimostrano infatti che le persone si sentono il 55% più coinvolte nelle attività aziendali; il 68% delle persone affermano di sentirsi meno esauste, il 33% di sentirsi meno stressate e il 54% avvertono una riduzione delle emozioni negative. Il trial del 2022 in UK su 4 day week evidenzia che gli uomini si prendono cura dei bambini del 27% in più e le donne del 13%, con una riduzione del 21% dei costi per la loro cura.

In un mondo che cambia rapidamente e a complessità crescente, le aziende che mettono fattivamente al centro le persone saranno quelle che guideranno l’innovazione, sosterranno meglio e più a lungo la competizione globale, contribuendo a costruire un futuro più equo e sostenibile.

Il modello 4 day week è uno degli strumenti organizzativi che consente un’accelerazione testata di questo percorso a livello internazionale e ancor più necessario nel contesto domestico, dove questi temi richiedono una attenzione più sollecita e una azione più efficace.

* Chi sono gli autori

Franco Zullo

Come guida strategica, advisor e facilitatore, aiuto le aziende a valorizzare il potenziale delle persone attraverso una metodologia basata su scienza e neuroscienza, per accelerare performance, produttività, collaborazione, benessere e impatto.

Francesca Marchini

Avvocata, mi occupo di gestione del rischio legale e compliance per banche e aziende, che supporto sia in termini di governance che di modellazione di sistemi di controllo per proteggerne il valore attraverso una sana e consapevole valutazione dei rischi. Continuo a praticare sport, anche se non più a livello agonistico e di quel periodo resta oggi la concentrazione sull’obiettivo, la tenacia dell’”allenamento” e il gioco di squadra in tutti i contesti in cui questo sia praticabile.

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Nota

Nel libro di Alex Soojung-Kim Pang Work Less, Do More, sono riportate numerose testimonianze su questo argomento. Anna Ross , Ceo di Kester Balck afferma che consentire alle neo mamme di tornare al lavoro e trovare un ambiente che facilita la crescita dei figli è fondamentale, poichè il focus sono le loro competenze e conoscenze che possono fare la differenza in azienda. Lorraine Gray di Pursuit Marketing afferma che ha assunto un paio di persone di valore quando ha creato uno schedule delle attività che si allineavano completamente alla giornata scolastica dei genitori. Chris Downs di Normally afferma che la settimana lavorativa di quattro giorni consente alle donne brillanti, esperte, super concentrate e produttive di tornare al lavoro senza sentirsi inferiori a chiunque altro in quella situazione.

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