
Diversity, equity & inclusion: tornare indietro è «No doubt!»
L'ottava edizione del Diversity Brand Summit organizzato da Fondazione Diversity e Focus Management lo scorso 20 febbraio al BASE di Milano è stata l'occasione per fare il punto sulle politiche DEIA nel mondo e in Europa in particolare.

Con la campagna “Non sono mai solo mestruazioni”, Nuvenia ha vinto il premio “overall” attribuito all’azienda durante l’ottava edizione del Diversity Brand Summit, che si è tenuto a Milano lo scorso 20 febbraio. Organizzata da Fondazione Diversity e da Focus Mgmt, l’iniziativa ha come scopo la valorizzazione delle campagne di comunicazione significative in ambito DEIA (Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility). Accanto a Nuvenia, nella top ten delle vincitrici sono entrate anche Sephora Italia e Ikea Italia, accanto ad Ace, Alexa, Tim, Fastweb, Trenitalia, Idealista e Procter & Gamble.
Originali i punti di vista offerti da ciascun brand, a partire dalla vincitrice che ha affrontato tabù e disinformazione sul ciclo mestruale. La campagna “We Belong Here” di Sephora Italia sostiene la comunità LGBTQIA+, mentre Ikea Italia ha ottenuto il Premio Accessibilità – Design 4 All per “Quiet Hours”, un progetto che riduce le sollecitazioni sonore nei propri negozi, attraverso la creazione di appositi spazi relax.
La battaglia contro l’odio e la discriminazione è al cuore del progetto di Ace destinato alle scuole, mentre “Alexa dì la tua” ha messo in luce l’impegno del brand contro il linguaggio violento. Da segnalare anche i podcast inclusivi prodotti da Fastweb, il progetto di interpretariato LIS attivato da Trenitalia nelle grandi stazioni nazionali. Da segnalare anche la campagna di Idealista nel favorire il coming out in contesti amicali (più difficili di quanto si pensi). La carovana della prevenzione di P&G e la promozione dell’empowerment femminile di TIM le altre iniziative giudicate vincitrici grazie soprattutto al controllo di qualità operato dal comitato scientifico di controllo.
La premiazione è stata preceduta da un intenso pomeriggio dedicato ad approfondire lo stato dell’arte in ambito DEIA nel mondo e in Occidente in particolare. La cosiddetta “purpose fatigue” riscontrata da più parti sarebbe stata incoraggiata anche dalla marcia indietro impressa alle politiche DEIA da parte dell’amministrazione Trump. Ne hanno parlato a lungo gli ospiti intervenuti all’iniziativa milanese, ma c’è anche chi ha ricordato come investire in questo settore sia anche conveniente da un punto di vista economico. Lo ha fatto in particolare Antonella Pirro Ruggiero nel suo speech dedicato allo “SROI” (acronimo di Social Return on Investment) degli investimenti in DEIA: «Per ogni euro investito in progetti di DEIA ne ritornano alle aziende 3,50», ha sottolineato la studiosa partner di Focus Management.

Contro i segnali poco incoraggianti provenienti dagli Stati Uniti, secondo gli organizzatori di Diversity Brand Summit (a partire dalla fondatrice e presidente di Fondazione Diversity, Francesca Vecchioni), l’Europa ha gli anticorpi giusti per fare in modo che la DEIA continui ad essere davvero un’opportunità.
Di qui la scelta di trasformare, giusto in chiusura della kermesse, il punto interrogativo che accompagnava il titolo dato al pomeriggio “No Doubt” in un punto esclamativo. Tradotto in altri termini: dalla DEIA non si torna indietro!
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