Italia al lavoro: cresce l’occupazione, ma anche l’età media

Negli ultimi vent’anni, la forza lavoro italiana ha registrato un progressivo invecchiamento. L'Istat rivela che mentre il numero complessivo di occupati over 50 è aumentato, la presenza di lavoratori giovani è diminuita sensibilmente

Tra gennaio 2005 e gennaio 2025, l’occupazione in Italia è cresciuta di 1,86 milioni di unità, raggiungendo 24,2 milioni di lavoratori. Lo rivelano gli ultimi dati dell’Istat che registrano anche una trasformazione significativa della composizione demografica della forza lavoro. L’incremento dell’età media è da attribuire al calo delle nuove generazioni attive e all’allungamento della vita lavorativa dovuto a riforme previdenziali più restrittive.

A gennaio 2025, il numero di lavoratori con più di 50 anni ha sfiorato i 10 milioni, con un aumento di oltre 5 milioni rispetto al 2005. In particolare, nella fascia 50-64 anni, gli occupati sono passati da 4,6 milioni a 9,1 milioni in 20 anni, mentre gli over 65 al lavoro sono cresciuti da 334 mila a 827 mila unità.

Di contro, la presenza dei giovani nel mercato del lavoro è diminuita. Gli occupati under 35 sono scesi da 7,47 milioni nel 2005 a 5,44 milioni nel 2025, registrando una perdita di oltre 2 milioni di unità. Anche la fascia 35-49 anni ha subito una contrazione, passando da 9,9 milioni a 8,7 milioni di lavoratori.

Inevitabilmente, l’invecchiamento della forza lavoro si riflette nei tassi di occupazione. Nella fascia 50-64 anni, il tasso è passato dal 43,2% del 2005 al 66,1% del 2025, con un incremento di quasi 23 punti percentuali. Nel complesso, il tasso di occupazione femminile è aumentato di 8 punti (dal 45,5% al 53,5%), mentre quello maschile ha registrato una crescita più contenuta di 2,5 punti (dal 69,5% al 72%). Nonostante questo progresso, l’Italia continua a registrare uno dei tassi di occupazione femminile più bassi in Europa.

Negli ultimi due decenni, il tasso di occupazione complessivo è cresciuto di 5,4 punti, passando dal 57,4% al 62,8%. L’accelerazione maggiore si è verificata dopo la pandemia: a gennaio 2020, prima dello scoppio del Covid-19, il tasso di occupazione era al 59,1% con 23 milioni di occupati, mentre cinque anni dopo gli occupati sono aumentati di quasi 1,2 milioni, raggiungendo quota 24,2 milioni.

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