
I feedback che aiutano a crescere, giorno dopo giorno
La nostra contributor Atena Manca sostiene l'importanza di dare e ricevere riscontri costruttivi sul nostro operato, considerandoli un vero e proprio strumento di empowerment.
di Atena Manca*

Dare e ricevere feedback è un tema sempre attuale nel mondo del lavoro. Eppure, spesso il confronto con il proprio team si concentra solo in occasione delle performance review annuali. Un’occasione persa, perché il feedback non è solo un momento di valutazione, ma uno strumento potentissimo di crescita individuale e collettiva.
Perché il feedback è così importante?
Pensa al miglior feedback che tu abbia mai ricevuto. Probabilmente ti ha ispirato a modificare un comportamento, portando a un miglioramento concreto nella tua vita professionale. Questo è l’obiettivo: aiutare le persone a crescere, rafforzando ciò che funziona e correggendo ciò che può essere migliorato.
Ho avuto tanti ottimi capi, ma uno in particolare era bravissimo in quest’arte. Quando ero molto junior, mi dava feedback puntuali dopo ogni mia presentazione. Rinforzava ciò che era andato particolarmente bene e mi offriva suggerimenti pratici su come rispondere meglio alle osservazioni. I suoi consigli sono stati determinanti nel mio percorso professionale.
Ma perché spesso si evita di dare feedback? La difficoltà sta nell’incertezza su come l’altro potrebbe reagire. È uno sforzo emozionale per chi lo dà e per chi lo riceve. È più semplice chiudere un occhio per quieto vivere. Eppure, chi comprende il valore del feedback impara ad accettarlo e a farne un prezioso alleato per la propria crescita professionale.
Come dare (e ricevere) feedback efficaci?
Innanzitutto, mai giudicare la persona, bensì ma concentrarsi sul comportamento. La differenza è sottile ma fondamentale. Pensate all’effetto opposto che producono le seguenti due frasi:
«Sei una persona sgradevole» versus «Ieri in riunione hai avuto un paio di uscite sgradevoli».
La prima è un’etichetta, una sentenza. La seconda è un’osservazione su un comportamento specifico, e i comportamenti si possono sempre migliorare.
Allo stesso modo, chi riceve feedback dovrebbe accoglierlo senza mettersi sulla difensiva. Un errore comune è cercare subito di giustificarsi, mentre la reazione più efficace è ascoltare, riflettere e usare quell’informazione per migliorarsi.
Ecco un paio di esempio pratici di feedback costruttivi:
– «Il report che hai mandato ieri era molto intuitivo: in poche righe hai spiegato bene le principali evidenze e mi hai permesso di prendere una decisione con facilità».
– «Poco fa hai dato delle opzioni a XXX senza spiegare i pro e i contro di ciascuna. La prossima volta, magari, accompagnale con una raccomandazione».
Oltre ai feedback operativi, quelli sul comportamento sono altrettanto essenziali. Aiutano le persone a capire come vengono percepite dagli altri e offrono spunti per migliorarsi, evitando che alcuni atteggiamenti possano minare la collaborazione nel team.
Il feedback a 360 gradi: uno strumento prezioso
Molte aziende strutturano le sessioni di feedback includendo capi, colleghi e collaboratori diretti. Questo approccio aiuta a ottenere una visione completa sui propri punti di forza e sulle aree di miglioramento. Personalmente, qualche anno fa ho chiesto feedback ai miei pari livello e ne ho ricevuti di incredibilmente utili per affinare il mio approccio alla leadership.
E tu, che rapporto hai con i feedback?
Ne dai e ne ricevi solo una volta all’anno? O hai creato un ambiente in cui il feedback è parte integrante della cultura aziendale? Lo somatizzi o lo consideri un’opportunità di crescita?
Se vuoi approfondire come rendere il feedback uno strumento di empowerment con tecniche chiare e concrete, scopri le mie 10 pillole video per diventare un/a leader e un manager migliore.
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* Chi è l’autrice
Atena Manca è una professionista con 20 anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione. Laureata in Economia per l’Arte e la Cultura all’Università Bocconi e con un Master in Marketing a Publitalia ’80, ha completato di recente il corso Mastering Digital Marketing in an AI World alla London Business School. Creatrice del blog Madonnager.it, Atena condivide riflessioni e consigli (anche quelli non richiesti!) su come bilanciare carriera, maternità e vita personale, sempre con un pizzico di ironia.
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