
Costanza Ramorino e la People Strategy di ING Italia “over the top”
Intervista alla Head of HR della banca di origine olandese presente in Italia dal 2001, che racconta quali sono le ragioni che hanno permesso all'istituto di ottenere l'importante certificazione "Top Employer" per dodici anni di seguito e per il secondo anno di essere annoverato tra i "Great Place To Work"

Non capita a tutte le aziende di essere annoverate per dodici anni consecutivi tra le migliori per la gestione delle proprie persone. E’ successo a ING Italia, la banca di origine olandese presente nel nostro Paese dal 2001, inserita nuovamente tra i Top Employer, la certificazione rilasciata dall’omonimo Top Employer Institute. Il 2025 ha segnato anche il riconoscimento per il secondo anno di seguito della certificazione Great Place to Work, rilasciata dal Great Place to Work Institute. Dei successi raggiunti e degli obiettivi da realizzare nel futuro abbiamo parlato nell’intervista che segue con Costanza Ramorino, Head of HR di ING Italia.
Quanto impegno occorre per essere riconfermate anno dopo anno tra i “Top Employer”?
L’ottenimento della certificazione “Top Employer” per il dodicesimo anno consecutivo dimostra quanto sia centrale per noi di ING l’attenzione al benessere delle nostre persone. Ci impegniamo quotidianamente, da anni, nel creare un ambiente lavorativo che risponda in maniera efficace ai loro bisogni e che ne valorizzi il potenziale. Lo riconosce anche l’HR Best Practice Survey di “Top Employer”, secondo cui abbiamo superato il benchmark composto da altre banche operanti in Italia su fattori quali: Employee Listening, Leadership, Purpose & Values, Employer Branding e Work Environment.
Questi risultati ci danno la giusta motivazione per migliorare ulteriormente il contesto di lavoro nel corso del 2025, un anno in cui abbiamo ambiziosi obiettivi di crescita nel business, per il cui raggiungimento i nostri talenti, presenti e futuri, saranno chiave. Per raggiungerli è però fondamentale avere un approccio strutturato che metta la persona al centro e noi abbiamo una People Strategy ben definita e basata su cinque pilastri: crescita, team forte, efficienza, inclusione, appartenenza.
Questi pilastri derivano dall’importanza che ha per ING il coltivare e liberare il talento delle nostre persone, valorizzando ogni individuo per incoraggiarlo ad esprimersi in modo autentico e permettendo così a ognuno di dare il proprio contributo nella nostra ambizione di diventare la prima alternativa in Italia alle banche tradizionali. Per questo motivo lavoriamo con costanza su temi come la flessibilità lavorativa, la diversità e l’inclusione, il benessere dei nostri dipendenti e la loro formazione, puntando a continuare con dedizione sul percorso tracciato.

Il 2025 vi ha regalato anche il riconoscimento di Great Place To Work per la seconda volta: come si riconosce un posto di lavoro davvero “great”? Quali elementi non devono mai mancare?
Secondo l’ultima rilevazione, il 74% dei nostri colleghi ha definito ING Italia un Great Place to Work, con fattori di eccellenza quali l’assenza di discriminazioni, un ambiente di lavoro accogliente per i neoassunti, e un buon equilibrio lavoro-vita privata.
Parlando di assenza di discriminazioni, la diversità e l’inclusione sono per noi prioritarie: crediamo infatti che siano elementi indispensabili per attrarre e valorizzare le persone, le cui prospettive ed esperienze uniche sono un motore per la crescita del business. Quando le persone si sentono viste, ascoltate, rispettate e connesse, possono fare la differenza. Inoltre, in ING promuoviamo gruppi di risorse per dipendenti (ERG) come YoungING (dedicato ai giovani), Rainbow Lions (a sostegno della comunità LGBTQIA+) e Lioness (per la parità di genere), preziosi spazi di opportunità e networking.
Questo approccio contribuisce a creare un ambiente accogliente, in cui le nuove risorse possono inserirsi in un contesto informale che valorizza l’autenticità di ciascuno. Per i neoassunti sono previste anche giornate di onboarding dedicate all’esplorazione del mondo di ING, inclusi diversi benefit e le opportunità di formazione, inclusa la possibilità di sviluppare e aggiornare un piano di sviluppo individuale, focalizzato sugli obiettivi di crescita personale e professionale.
Anche sul fronte dell’equilibrio lavoro-vita privata, il nostro impegno si concretizza in diverse iniziative di successo. In questo parametro della certificazione Great Place To Work, infatti, ING si è posizionata 10 punti al di sopra del benchmark composto da altri istituti finanziari. Il nostro fiore all’occhiello è senza dubbio il nostro modello di smart working estremamente flessibile che lascia la libertà ai nostri dipendenti di scegliere tra lavoro in sede e da remoto, con 30 giorni a disposizione per poter lavorare anche dall’estero. Offriamo, inoltre, giorni aggiuntivi di congedo di paternità, permessi retribuiti per la malattia dei figli, monte annuo esteso per le visite mediche (anche di familiari) e permessi per adozione, supportando così un più facile bilanciamento delle esigenze famigliari con quelle lavorative.
In aggiunta, da quest’anno abbiamo implementato ulteriori benefit per la cura della salute: offriamo infatti una copertura sanitaria estesa e uguale per tutti i dipendenti, abbiamo attivato iniziative di prevenzione tumori quali check-up gratuito dai 45 anni di età o lo screening per la prevenzione del cancro alla pelle.
ING Italia si caratterizza per il grande equilibrio di genere tra i suoi dipendenti: pensa che finalmente si sia rotto il cosiddetto soffitto di cristallo o che cosa manca perché vada definitivamente in frantumi?
Il soffitto di cristallo non si infrange in un solo colpo, ma richiede uno sforzo continuo e condiviso. Nel 2024 abbiamo raggiunto il 50% di rappresentanza femminile nel nostro Executive Committee locale, mentre la certificazione di parità di genere UNI/PdR 125:2022 costituisce il riconoscimento formale della nostra determinazione ad avere successo in questo ambito. Inoltre, tramite training e coaching e grazie alla community ERG Lioness, promuoviamo lo sviluppo e la piena espressione della leadership femminile. C’è ancora lavoro da fare e guardiamo avanti con obiettivi chiari: a livello globale, entro il 2025 puntiamo al 30% di donne nella pipeline di leadership e al 35% in ruoli di leadership senior entro il 2028.
Si parla molto di purpose come tratto distintivo delle aziende munite davvero di visione: applicando questo concetto alla “gestione” delle persone che lavorano per voi, come si traduce questa parola in azioni concrete?
Il purpose di ING è: «Aiutare le persone ad essere sempre un passo avanti nella vita e nel business». Che si tratti di ambizioni modeste o audaci, il nostro obiettivo è fornire alle persone gli strumenti per realizzare la loro visione di un futuro migliore. Questo proposito si riflette nella tagline «do your thing», che incoraggia ciascuno a vivere la propria vita liberamente, contribuendo così a rendere il mondo un posto migliore.
L’Orange Code, il nostro codice di valori, è costruito attorno proprio a questa filosofia: motivare le persone a prendere iniziativa per trasformare le proprie visioni in realtà, supportare gli altri nel raggiungere il successo e rimanere un passo avanti. Nella pratica, quindi, promuoviamo una gestione basata sulla responsabilizzazione e sul lavoro per obiettivi, dando a ciascuno la libertà di gestire la propria vita come preferisce, purché vengano raggiunti i risultati professionali attesi. Questo approccio ci consente di delegare con fiducia e di coltivare un ambiente imprenditoriale, innovativo ed energico.
Visto il suo ruolo di Head of HR quali sono le persone destinate davvero ad incidere nel futuro? Detto diversamente: di quali talenti abbiamo davvero bisogno non solo nella sua azienda perché la società diventi davvero inclusiva e sostenibile?
Attualmente, ING Italia offre numerose opportunità per coloro che desiderano mettere in gioco il proprio talento nei settori tech, digital e wholesale banking, contribuendo alla nostra ambizione di diventare la principale alternativa alle banche tradizionali in Italia.
A livello sociale in senso più ampio, iniziative come la formazione continua, l’upskilling e il reskilling sono fondamentali per garantire una crescita competitiva, sia per le persone che per le aziende. Un aspetto cruciale è la collaborazione intergenerazionale: accanto alla formazione e valorizzazione dei giovani talenti, è essenziale promuovere la capacità delle figure più senior di reinventarsi, generando sinergie straordinarie tra la loro esperienza e la freschezza delle nuove generazioni. Questi elementi non solo rafforzano la competitività delle aziende nel mercato del lavoro, ma sono anche indispensabili per costruire un’economia realmente inclusiva, dove ogni individuo possa contribuire attivamente e con fiducia nelle proprie capacità.
NEWS CORRELATE
