
Employer branding vincente? Arriva l’HR BOOST di Intribe e L45
Il nuovo strumento combina analisi avanzate e comunicazione interna per migliorare attraction e retention dei talenti
L’evoluzione del mercato del lavoro sta spingendo le aziende a rivedere in maniera sempre più decisa le proprie strategie di gestione delle risorse umane. Secondo l’Osservatorio Future of HR 2024 di InTribe, il 45,5% degli HR manager in Italia ritiene prioritario sviluppare sistemi di ascolto dei dipendenti per affrontare le sfide future. Il 33% degli under 40 dichiara di svolgere un lavoro di ripiego, mentre oltre il 25% prevede di cambiare più volte azienda nei prossimi dieci anni. Si tratta di dati che evidenziano un cambiamento strutturale nelle dinamiche occupazionali e rendono necessaria una gestione più efficace del capitale umano.
Per cercare di fornire una risposta efficace a questa esigenza nasce HR Boost, un progetto sviluppato da InTribe, azienda specializzata in people insights & data intelligence, e L45, agenzia di corporate reputation & employer branding. L’obiettivo è fornire alle aziende strumenti analitici avanzati per ottimizzare il ritorno sugli investimenti in HR e rafforzare le strategie di employer branding.

«Le persone cambiano rapidamente e sono sempre più digitalizzate. Per gestire questa evoluzione, le aziende devono affidarsi a modelli predittivi basati su analisi imparziali», spiega Mirna Pacchetti, CEO & Senior Qualitative Analyst di InTribe. «Limitarsi all’analisi dei dati storici significa adottare un approccio reattivo. Gli insights predittivi, invece, permettono di comprendere le cause di fenomeni come l’alto turnover o le difficoltà di attrazione dei talenti, fornendo le basi per strategie di comunicazione interna più efficaci».
Il fulcro del progetto è l’HR Boost Index, un sistema di misurazione standardizzato basato su oltre 30 indicatori ponderati. L’indice analizza variabili legate alla gestione del personale, alla cultura aziendale, all’attrattività dell’employer e all’impatto economico delle politiche HR. L’elaborazione avviene attraverso tecnologie avanzate, tra cui intelligenza artificiale generativa, real-time visualization e survey online.
«L’HR Boost Index non si limita agli analytics tradizionali, ma integra dati sulle motivazioni e sui bisogni dei dipendenti», afferma Simone Guzzardi, Co-Founder e CEO di L45. «Questa metodologia consente di sviluppare piani di comunicazione più efficaci rispetto agli approcci tradizionali, basati su dati statici e non predittivi. Il nostro modello offre alle aziende una strategia attiva, sia nella raccolta e nell’analisi delle informazioni, sia nella costruzione di un impianto di comunicazione coerente con gli obiettivi aziendali».
In sostanza, HR Boost si propone come una soluzione integrata per l’employer branding, combinando analisi dei dati e strategie di comunicazione. L’approccio consente alle aziende di migliorare la capacità di attrarre e trattenere talenti, incrementare il senso di appartenenza dei dipendenti e ottimizzare il ritorno sugli investimenti in risorse umane.
NEWS CORRELATE
