
Procrastinare? Un lusso che chi lavora ed è genitore non si può permettere
"Primum fare, deinde riposare". Sono cinque le strategie pratiche presentate dalla nostra contributor Atena Manca per evitare i rischi connessi alla umanissima tendenza a rinviare gli impegni, un lusso che non si può permettere nessuno, a maggior ragione chi ha anche i figli da gestire.
di Atena Manca*

Se c’è una certezza nella vita di chi lavora e ha figli, è che il tempo non è mai abbastanza. Tra scadenze in ufficio, riunioni scolastiche, compiti da correggere e cene da preparare, il lusso della procrastinazione non esiste. Eppure, rimandare le cose da fare è una tentazione universale. A volte per stanchezza, altre per insicurezza, altre ancora perché l’idea di affrontare un compito impegnativo sembra insormontabile. Ma per chi gestisce lavoro e famiglia, lasciare che la procrastinazione prenda il sopravvento significa solo aumentare stress e sensi di colpa.
E allora, come fare per evitarla? Ecco cinque strategie pratiche che funzionano davvero.
Pianifica con metodo (e riduci il caos)
Avere una to-do list chiara è il primo passo per evitare di rimandare. Dividere i compiti per priorità aiuta a non farsi travolgere. Un metodo efficace? Il sistema ABCDE: assegna ad ogni attività una lettera in base alla sua urgenza e importanza (A per le attività fondamentali, E per quelle rimandabili o eliminabili).
In più, prepara in anticipo tutto ciò che serve per portare a termine il compito: riunisci file, materiali, documenti. In questo modo, quando trovi quel momento libero tra una riunione e la palestra di tuo figlio, sei pronto/a a partire senza perdere tempo.
Datti delle scadenze (e rispettale davvero)
Se non c’è una deadline, il rischio di rimandare è altissimo. Ecco perché imporsi dei tempi limite, anche auto-imposti, aiuta a portare a termine le cose. Funziona ancora meglio se ti dai delle micro-scadenze: ad esempio, se devi preparare una presentazione, stabilisci che il primo draft deve essere pronto entro 30 minuti. Il cervello, sotto pressione, si concentra meglio.
Premiati (come faresti con i tuoi figli)
Proprio come i bambini sono motivati dalle ricompense, anche gli adulti lavorano meglio con piccoli incentivi. Può essere un caffè in santa pace, un episodio della tua serie preferita o una pausa social senza sensi di colpa. Il trucco sta nel creare un’associazione positiva tra il compito completato e la gratificazione.
Rendi pubblici i tuoi impegni
Se vuoi essere sicuro di portare a termine qualcosa, dillo ad alta voce. Comunicare a un collega, un amico o al partner che farai una determinata cosa entro una certa data crea un senso di responsabilità che rende più difficile rimandare. Se hai detto che sabato aggiornerai il tuo CV o che entro lunedì invierai quel report, poi ti sentirai in dovere di farlo davvero.
Affronta i compiti a piccoli passi
Quando un’attività sembra troppo grande o impegnativa, spezzettarla in piccole parti aiuta a renderla gestibile. Invece di pensare «devo scrivere un intero report», inizia con «scrivo solo l’introduzione». Così facendo, il compito perde il suo aspetto minaccioso e diventa più facile da portare a termine.
La disciplina batte la procrastinazione (anche quando sei esausto/a)
Alla fine, il segreto per non procrastinare è la disciplina. Non serve una forza di volontà sovrumana, ma piccoli accorgimenti quotidiani per evitare di rimandare all’infinito.
Chi lavora e ha figli lo sa: il tempo è un bene prezioso. Usarlo bene significa ridurre lo stress, migliorare l’efficienza e, soprattutto, concedersi il lusso di una serata libera senza sensi di colpa.
E tu, qual è il trucco che usi per non procrastinare?
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* Chi è l’autrice
Atena Manca è una professionista con 20 anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione. Laureata in Economia per l’Arte e la Cultura all’Università Bocconi e con un Master in Marketing a Publitalia ’80, ha completato di recente il corso Mastering Digital Marketing in an AI World alla London Business School. Creatrice del blog Madonnager.it, Atena condivide riflessioni e consigli (anche quelli non richiesti!) su come bilanciare carriera, maternità e vita personale, sempre con un pizzico di ironia.
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