Sì della Camera a nuove norme salva-lavoro per i pazienti oncologici
Il provvedimento, che ora passa al Senato, prevede permessi più lunghi contro i licenziamenti e riguarderà oltre 4 milioni di italiani
Dopo la legge sull’oblio, si avvicina un nuovo traguardo per la tutela dei diritti lavorativi dei pazienti oncologici. La Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura un pacchetto di norme che rafforza il diritto alla conservazione del posto di lavoro e amplia i permessi retribuiti per chi deve sottoporsi a cure e controlli. Il provvedimento, che ora passa al Senato, interessa oltre 4 milioni di italiani e rappresenta una svolta per i lavoratori fragili, segnando un passo importante verso un sistema più equo e inclusivo.
Ma cosa prevede la nuova legge? Il testo introduce una serie di misure fondamentali per chi affronta una patologia oncologica o invalidante:
- Diritto alla conservazione del posto per 24 mesi: i lavoratori malati potranno assentarsi fino a 18 mesi aggiuntivi oltre ai sei attuali, senza stipendio ma senza il rischio di licenziamento. Il periodo di congedo potrà essere continuativo o frazionato.
- Più permessi retribuiti per visite ed esami: il monte ore annuale passa da 18 a 28 ore per garantire maggiore flessibilità ai pazienti fragili.
- Tutele per i genitori con figli malati: il provvedimento riconosce permessi specifici per assistere un figlio affetto da una patologia grave.

A chiarire la portata della riforma è Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Odv e coordinatrice del gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che riunisce oltre 50 associazioni di pazienti: «Questa legge garantisce che i lavoratori non perdano il posto di lavoro durante la malattia, offrendo loro maggiore sicurezza e stabilità professionale. In passato, molti malati oncologici venivano licenziati al termine del periodo di comporto di sei mesi. Oggi, invece, potranno contare su ulteriori 18 mesi di tutela».
L’approvazione della nuova legge salva-lavoro è accolta con favore anche dal mondo scientifico. Raggiunto dall’ANSA Franco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), sottolinea l’importanza di garantire stabilità lavorativa a chi affronta la malattia: «È bello che il Parlamento, ancora una volta, voti all’unanimità per ampliare le tutele dei pazienti oncologici. È già successo con la legge sull’oblio oncologico e ci auguriamo che questo impegno continui».
Per molti pazienti, infatti, la perdita del lavoro è tra le principali fonti di ansia e di tossicità finanziaria, ossia il danno economico derivante dalla malattia, che colpisce oltre il 30% dei malati di tumore.
«Mantenere il posto di lavoro è cruciale in un’epoca in cui uno degli obiettivi delle terapie oncologiche è restituire la piena operatività a chi si ammala e viene curato», aggiunge Perrone.
Dopo la legge sull’oblio oncologico – che ha sancito il diritto dei guariti di non subire discriminazioni – questa nuova normativa rappresenta un altro importante passo avanti. La prossima sfida, conclude Perrone, sarà garantire a tutti pari accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, con tempi certi e uniformi.
