
Stage da 1.500 euro al mese: ING cambia le regole
Mentre molti giovani italiani restano bloccati tra stipendi bassi e carovita, ING alza l’asticella: stage retribuiti più del doppio della media nazionale, smart working flessibile e reali prospettive di assunzione. Un segnale forte in un mercato che troppo spesso ignora il valore dei giovani talenti
Nel dibattito sul futuro dei giovani in Italia, la questione è sempre la stessa: lavoro sì, ma a quali condizioni? Retribuzioni inadeguate, affitti insostenibili e carenza di prospettive spingono ogni anno migliaia di neolaureati a lasciare il Paese. In questo scenario, fa senz’altro notizia la scelta di ING di rompere lo schema e alzare il livello dell’offerta per chi entra nel mondo del lavoro.
La banca, infatti, retribuisce i suoi stagisti con 1.500 euro netti al mese – una cifra più che doppia rispetto alla media nazionale (638 euro secondo Indeed) e sensibilmente più alta anche dei picchi di mercato, come gli 800 euro offerti a Milano.
Un gesto che non è solo simbolico, ma che fa parte di una strategia concreta di attrazione e fidelizzazione dei talenti, pensata per rispondere a un contesto critico.

I numeri raccontano una realtà sempre più difficile. Secondo Deloitte, il costo della vita è la principale fonte di preoccupazione per il 35% della GenZ e il 43% dei Millennial. Il 71% dei giovani uomini e il 62% delle giovani donne tra i 18 e i 35 anni vive ancora con i genitori, spesso per motivi economici.
Nel solo 2024, 191.000 italiani hanno lasciato il Paese, e nel decennio 2013–2022, un terzo degli espatriati aveva tra i 25 e i 34 anni, con quasi il 38% in possesso di una laurea.
Alla retribuzione, ING affianca un pacchetto di benefit pensati per offrire un contesto lavorativo sostenibile: smart working flessibile con 30 giorni di lavoro all’estero all’anno, buoni pasto da 7 euro anche in remoto e accesso a programmi di wellbeing per il benessere fisico e mentale.
Inoltre, il programma “Stage for Success” consente ai manager di valutare le competenze acquisite dagli stagisti e offrire realistiche opportunità di inserimento. In caso di assunzione, lo stipendio entry-level si attesta attorno ai 2.000 euro netti mensili per 13 mensilità, con assicurazione sanitaria e fondo pensione.

«Liberare il talento delle persone in ING è una nostra priorità: con la strategia Growing the Difference vogliamo diventare la prima alternativa alle banche tradizionali nel nostro Paese e possiamo riuscirci solo facendo leva sulle nostre persone», afferma Costanza Ramorino, Head of HR di ING Italia.
«Innalzando il rimborso spese degli stagisti a 1.500 euro netti, vogliamo dare il segnale che è arrivato il momento di riconoscere adeguatamente l’impegno e la dedizione degli anni universitari e contribuire a trattenere i talenti in Italia. Questa iniziativa riguarda in particolare i giovanissimi, ma stiamo lavorando anche per valorizzare le nostre persone su altri fronti: la parità di genere, il talento senior – affrontando un tema sempre più centrale come la longevity – e infine la disabilità, aree essenziali nella People Strategy, dove sappiamo di poter fare di più e meglio».
L’approccio ING alla gestione delle risorse umane non passa inosservato. Per il dodicesimo anno consecutivo, la banca ha ottenuto la certificazione Top Employer, superando il benchmark delle altre banche attive in Italia in ambiti come ascolto dei dipendenti, leadership, employer branding e ambiente di lavoro.
Inoltre, per il secondo anno di fila, ha ricevuto il riconoscimento Great Place to Work, confermando la bontà di un modello che mette le persone al centro.
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