In banca o al museo con l’interprete LIS virtuale, QuestIT vince il Premio Luce! Startup inclusiva
Alla tech company di Siena è andato il Premio Luce! Startup Inclusiva ideato dal Gruppo Monrif – editore di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!
Il primo utilizzo sarà aiutare le persone sorde a dialogare con la pubblica amministrazione e con le banche, ma in un futuro non tanto lontano l’avatar virtuale creato da QuestIT potrà essere esteso a molti altri servizi. A dirlo, è Ernesto Di Iorio, CEO della tech company di Siena, che si è appena aggiudicata il Premio Luce! Startup Inclusiva, la manifestazione ideata dal Gruppo Monrif – editore di QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!, quest’anno alla seconda edizione.
Dopo essere stata inserita tra le 17 finaliste selezionate per la fase conclusiva dell’iniziativa ideata in collaborazione con StartupItalia e Rekeep, la tech company QuestIT ha ottenuto il primo posto per aver dato vita all’innovazione ritenuta più interessante.
Il suo “virtual human” è infatti capace di comprendere e dialogare utilizzando la Lingua dei Segni Italiana. La tecnologia basata sull’intelligenza artificiale generativa può essere inserita all’interno di siti web, applicazioni, sistemi proprietari e persino totem interattivi. Come funziona?
Una volta che la persona che se ne avvale si presenta dinanzi allo schermo e inizia a segnare, l’avatar analizza le espressioni facciali, oltre ai suoi segni, comprende il significato di ciò che ha segnato, identifica la risposta più pertinente presente nel suo database ed elabora un riscontro utilizzando la LIS.
In questo modo, è quindi in grado di offrire consulenze mirate ed efficaci, a seconda del contesto di riferimento, ai clienti sordi.
«Grazie a questo avveniristico virtual human diamo l’opportunità ai cittadini sordi di accedere a informazioni e servizi offerti da enti e realtà del territorio come la Pubblica Amministrazione e le banche, ma i potenziali campi di applicazione sono innumerevoli: dall’organizzazione degli appuntamenti negli ospedali alla spiegazione di mostre o eventi culturali nei musei fino al chiarimento di materie o concetti nelle scuole o nelle aule universitarie», ha sottolineato Di Iorio.
La nuova creatura tecnologica non sostituisce «il duro lavoro» compiuto dagli esseri umani che l’hanno ideata, precisa ancora il Ceo di QuestIT.
Semmai, ciò che si propongono gli organizzatori del Premio Luce! Startup Inclusiva, è incoraggiare altre start-up ad investire in progetti innovativi e di ricerca nei campi dell’inclusione sociale, della battaglia contro il gender gap, della sostenibilità ambientale e dei diritti civili.
Sotto questo punto di vista, l’avatar della LIS di QuestIT rispecchierebbe alla perfezione i canoni della manifestazione perché è nata proprio con l’obiettivo di fornire un valido aiutante a supporto della comunità sorda.
Conclude infatti Di Iorio: «Per l’organizzazione di quest’iniziativa così ambiziosa non potevamo che coinvolgere il Dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena, ovvero il Santa Chiara Fab Lab, oltre a un ente di primaria importanza come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e al Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana».