Il microlearning unisce le generazioni al lavoro annullando le paure di GenZ e Millennial

Il dialogo tra le generazioni al lavoro può essere favorito dalla formazione micro veicolata direttamente sui nostri telefonini. Un esempio del genere è offerto dalla piattaforma di microlearning MobieTrain.

Citando studi di Deloitte e LinkedIn Learning, la marketing manager di MobieTrain Laura Fornaroli spiega perché il microlearning favorisce il dialogo tra le generazioni al lavoro

Chi ha paura dei Baby Boomer e i Gen X? I lavoratori delle generazioni più giovani. A dirlo, sono i dati forniti da Deloitte, che parla di circa un 60% di Gen Z e Millennial che afferma di provare ansia perché ha la sensazione di non essere compreso o valorizzato dai colleghi più anziani.

E tuttavia è proprio dalle differenze che possono nascere grandi occasioni di crescita. LinkedIn Learning sostiene in particolare in uno studio che quasi l’80% dei lavoratori di tutte le età imparano meglio se utilizzano le risorse digitali.

La facilità del linguaggio hi tech nel favorire il dialogo tra le generazioni è messa in luce da MobieTrain, la piattaforma per il microlearning nata in Belgio nel 2015 presente anche in Italia, che integra e valorizza le diversità generazionali, trasformandole in una leva per innovare.

Come funziona il microlearning? Utilizzando moduli di apprendimento “a misura di attenzione”, ideali per essere consultati quando e dove serve. Si tratta di una metodologia che migliora l’assorbimento delle informazioni fino all’80% e si adatta perfettamente ai ritmi frenetici di chi, come i Gen X, ha impegni e scadenze, o di chi, come i Gen Z, preferisce contenuti brevi e facilmente accessibili su smartphone.

L’approccio di MobieTrain favorirebbe quindi un sistema di apprendimento inclusivo e proattivo, che permette di progredire nel proprio percorso professionale.

Attraverso lezioni concise e mirate, i team possono infatti sviluppare le proprie competenze in base alle reali esigenze, facendo sentire tutti protagonisti e facilitando una comunicazione intergenerazionale più fluida.

Inoltre, i dati ottenuti dalle piattaforme di microlearning supportano le aziende nell’adattare continuamente i contenuti formativi, rispondendo ai cambiamenti e alle preferenze di apprendimento dei dipendenti.

MobieTrain, ad esempio, permetterebbe alle aziende di creare percorsi di apprendimento personalizzati, che rispecchiano la brand identity e gli obiettivi formativi, dando così alle persone un modo rapido e coinvolgente di aggiornarsi.

Attraverso moduli brevi e facilmente accessibili, la formula del microlearning riesce insomma a “parlare” a tutte le generazioni, dalla Gen Z, abituata a contenuti veloci e interattivi, fino ai Baby Boomers, che si stanno avvicinando agli strumenti digitali con sempre maggiore curiosità.

Citando studi di Deloitte e LinkedIn Learning, la marketing manager di MobieTrain Laura Fornaroli spiega perché il microlearning favorisce il dialogo tra le generazioni al lavoro

Lo smartphone è diventato «un’estensione di noi stessi», ha commentato la Marketing Manager di MobieTrain, Laura Fornaroli. Tutte le generazioni al lavoro lo utilizzano in ogni momento della giornata e nei momenti più disparati, «durante una pausa, in attesa dell’autobus o sui mezzi, prima di andare a dormire».

MobieTrain non farebbe altro che ispirarsi alle «dinamiche tipiche delle piattaforme e dei social che conosciamo tutti molto bene, trasformando questa abitudine in un’opportunità di crescita personale e professionale, grazie a una formazione rapida, coinvolgente e sempre accessibile, adatta a qualsiasi generazione», sottolinea.

Trasformare il gender gap in un motore di innovazione aziendale è in sostanza possibile, sostengono in MobieTrain. Basta volerlo davvero.

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