Leadership gentile, la scelta strategica che fa bene alle persone e all’economia

Questa settimana la nostra Madonnager spiega i vantaggi di adottare una visione "gentile" nell'organizzazione aziendale, una scelta intelligente e in linea con le esigenze di questa fase storica, che giova a persone e bilanci.

di Atena Manca*

Per l’incipit del mio nuovo articolo rubo le parole a Guido Stratta, che considera la leadership gentile come «il potere di essere umani».

Secondo il celebre founder dell’Accademia della gentilezza, la leadership gentile non è insomma sinonimo di debolezza. Al contrario, è un approccio strategico che porta a risultati misurabili.

Essere un leader gentile significa coniugare empatia e fermezza, ascolto e decisione, umanità e performance. I dati lo dimostrano: le aziende guidate da leader gentili ottengono risultati superiori in termini di produttività, innovazione e fidelizzazione dei talenti.

In particolare, secondo Harvard Business Review, i leader empatici aumentano la produttività del loro team del 20%. Google ha scoperto che la sicurezza psicologica è il principale fattore che determina le performance elevate nei team. Il Global Leadership Forecast 2021 mostra che le aziende con una leadership basata su supporto e fiducia vedono un incremento del 37% nella retention dei talenti. Perché la leadership gentile fa la differenza?

Il 70% della variabilità dell’engagement dipende proprio dalla leadership. Un ambiente di lavoro tossico costa all’economia globale circa 8,1 trilioni di dollari in produttività persa. Le aziende con una leadership gentile registrano un aumento del 26% nelle idee innovative, grazie a un ambiente privo di paura che favorisce la condivisione di nuove soluzioni. La London School of Economics ha dimostrato che le aziende con un alto livello di benessere dei dipendenti superano la concorrenza del 2,3% all’anno in termini di performance economica.

Facciamo qualche esempio pratico di leadership gentile.
Essere un leader gentile significa ad esempio mettere in pratica azioni concrete ogni giorno. Poi vuol dire dare feedback costruttivo riconoscendo il valore del lavoro svolto e suggerendo miglioramenti senza demolire la persona.

Ancora, i leadership gentili creano momenti di ascolto attivo, come riunioni in cui ogni membro del team si sente libero di esprimere idee senza timore di giudizio. In più favoriscono una cultura di riconoscimento, celebrando i successi dei collaboratori per mantenere alta la motivazione e il senso di appartenenza.

Un altro aspetto della leadership gentile è concedere autonomia, permettendo ai collaboratori di prendere decisioni e responsabilizzarsi senza micromanagement.

Un leader efficace promuove il benessere del team, riconoscendo l’importanza di un equilibrio tra vita lavorativa e privata e offrendo flessibilità quando possibile.
Inoltre, incoraggia lo sviluppo professionale, investendo nella crescita dei propri collaboratori attraverso mentorship e formazione continua. Infine, si assume la responsabilità degli errori, creando un ambiente in cui il fallimento è visto come un’opportunità di apprendimento piuttosto che un motivo di punizione.

Attenzione, però a non cadere nel seguente equivoco: gentilezza e decisioni forti non sono affatto in contrasto.
Guidare con empatia non significa infatti evitare scelte difficili, ma affrontarle con chiarezza e rispetto. Un leader gentile sa ascoltare, ma sa anche prendere posizione. Offre supporto, ma impone standard chiari. La vera leadership non è imporsi con la paura, ma ispirare fiducia.

Nel mondo del lavoro di oggi, la leadership gentile non è solo una scelta etica, ma un vantaggio competitivo. I leader che creano un ambiente sicuro e motivante guidano aziende che crescono, innovano e prosperano.
Tu cosa ne pensi?

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* Chi è l’autrice
Atena Manca è una professionista con 20 anni di esperienza nel marketing e nella comunicazione. Laureata in Economia per l’Arte e la Cultura all’Università Bocconi e con un Master in Marketing a Publitalia ’80, ha completato di recente il corso Mastering Digital Marketing in an AI World alla London Business School. Creatrice del blog Madonnager.it, Atena condivide riflessioni e consigli (anche quelli non richiesti!) su come bilanciare carriera, maternità e vita personale, sempre con un pizzico di ironia.

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