Lavoro e AI nel 2025: la gestione dei talenti in 10 trend

Randstad Talent Trends Report 2025: digitalizzazione, reskilling e mobilità interna al centro delle strategie HR

Col rilascio degli strumenti di intelligenza artificiale generativa, le aziende stanno rivedendo profondamente le strategie di gestione e formazione del personale. L’uso dell’AI nei processi HR appare visibilmente in crescita: il 41% delle organizzazioni utilizza sistemi automatizzati per personalizzare l’esperienza dei dipendenti, mentre l’82% ha già avviato una trasformazione nei processi interni e nell’assistenza ai clienti. Inoltre, due talent leader su cinque affermano di sfruttare l’AI per ridurre i bias nella valutazione delle competenze e nella mobilità interna.

Parallelamente, si va sempre più affermando il concetto di “pixellizzazione” del lavoro, con la suddivisione delle mansioni in attività specializzate e, in alcuni casi, automatizzabili. Questa trasformazione si accompagna a un’evoluzione del modello di gestione del capitale umano: le competenze diventano il principale criterio di selezione e crescita professionale, spingendo le aziende a privilegiare un approccio “skill-first”.

La carenza di talenti resta una sfida prioritaria per il 95% dei direttori HR a livello globale, con l’82% delle aziende che predilige investire nella mobilità interna piuttosto che ricorrere a nuove assunzioni.

Questi sono alcuni dei principali dati emersi dal Talent Trends Report 2025 di Randstad Enterprise, un’analisi condotta su oltre 1.000 leader del settore HR in 21 Paesi, tra cui l’Italia. La ricerca ha identificato dieci tendenze chiave che influenzeranno la gestione delle risorse umane nel prossimo anno:

1. L’AI trasforma la cultura aziendale
L’intelligenza artificiale generativa sta modificando la collaborazione, la comunicazione e la produttività aziendale. Gli HR la utilizzano per analizzare il feedback dei dipendenti, personalizzare percorsi di sviluppo e migliorare i processi di riconoscimento professionale.
2. Maggiore soddisfazione attraverso l’AI
Le aziende sfruttano l’AI per automatizzare attività ripetitive, supportare la scrittura di e-mail e note di riunioni e migliorare la gestione del tempo, con effetti positivi sul coinvolgimento e sulla soddisfazione lavorativa.
3. AI e crescita professionale
L’AI consente di creare percorsi formativi personalizzati attraverso realtà virtuale, gamification e coaching digitale, favorendo la mobilità interna e lo sviluppo delle competenze.
4. Inclusione dei talenti neurodivergenti
L’impiego di tecnologie assistive e algoritmi privi di bias sta favorendo l’inserimento di persone neurodivergenti, valorizzandone capacità come il problem solving, la creatività e l’analisi dei dati.
5. Focus su attività e competenze, non solo sulle mansioni
Gli HR adottano un modello più flessibile, destrutturando i ruoli in attività specifiche per migliorare efficienza e soddisfazione, adattandosi alle nuove modalità di lavoro.
6. Nuove forme contrattuali per contrastare la crisi occupazionale
Turnover e pensionamenti impattano sulla continuità operativa, spingendo le aziende a sviluppare modelli di lavoro flessibili per attrarre e trattenere talenti.
7. Reskilling come leva di competitività
Le aziende investono nella riqualificazione della forza lavoro, con particolare attenzione alle competenze digitali e all’adattabilità ai nuovi scenari tecnologici.
8. Formazione dei leader
Solo il 23% delle aziende ritiene che i propri dirigenti siano adeguatamente preparati per affrontare le sfide future. Cresce la domanda di programmi di coaching e sviluppo manageriale.
9. Modelli basati sulle competenze
Le organizzazioni adottano un approccio basato sulle skill anziché sulle esperienze pregresse, valorizzando il potenziale e le capacità trasversali.
10. Espansione del mercato interno dei talenti
Le aziende investono nella mobilità interna per ridurre il ricorso alle assunzioni esterne e trattenere le risorse chiave. Il 59% degli HR ha in programma di potenziare questi programmi nel prossimo anno.

«Negli ultimi due anni, l’intelligenza artificiale ha avuto un impatto significativo sulla gestione delle risorse umane, portando a una ridefinizione delle mansioni e delle competenze richieste», commenta Fabio Costantini, AD di Randstad HR Solutions. «Le aziende stanno adottando un approccio sempre più orientato alla formazione e alla mobilità interna, riconoscendo che la crescita professionale e la soddisfazione dei dipendenti sono elementi chiave per la competitività».

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